martedì 30 maggio 2017

A Gallenkamp & CO Ltd. - Storia dell'azienda e confronti vari

Intorno al 1880, Herr Adolph Gallenkamp fonda la compagnia inglese da cui prende il nome. Si tratta di un'industria addetta alla produzione di materiale scientifico da laboratorio, come appunto il rilevatore di particelle, forni, termostati, dispositivi di ricerca, vetreria scientifica etc. Nel 1909 viene pubblicato il primo catalogo di strumenti scientifici e nel 1910 la società partecipa a "Physichal Society's Exhibition". Nel 1913 Ludwig Schunk fonda in Germania la "Schunk & EBE OHG", con la quale l'azienda inglese inizia a collaborare. Nel 1942 venne fondata la Fisons Ltd., una multinazionale farmaceutica tedesca che seguì i passi di Ludwig Schunk che nel 1972 acquista l'azienda inglese. Intanto negli anni 80' la Weiss Technik iniziava il suo commercio in Inghilterra e nel 1990 la compagnia inglese Gallenkamp venne acquistata dalla Sanyo, una società giapponese di elettronica. Nel 2004 la Weiss Techink acquista la Sanyo Gallenkamp formando la Weiss Gallenkamp che farà parte del Weiss Group, che unendosi alla Design Enviromental forma l'attuale Weiss Technik UK.

Il rivelatore di particelle presente nel brevetto, invece, fu pubblicato nel 1945 (8 anni prima rispetto alla rivista Nature della pubblicità presente nel blog) da Kalischer Philip R, e venne assegnato alla Westing House Electric Corp, un'azienda americana fondata nel 1886 che si occupava di apparecchiature elettriche e civili. La società si occupò sin da subito del trasporto di energia elettrica ad alta tensione a corrente alternata. La Westinghouse fu rivale acerima della General Electric fondata da Thomas Edison. La compagnia chiuse nel 1999.

Descrizione e Funzionamento

Lo strumento comprende una base sopra la quale è montata verticalmente una colonna trasparente fatta preferibilmente di vetro o di altri materiali traslucidi resinosi. La colonna deve essere abbastanza lunga e nella sua parte più alta vi è un piccolo recipiente connesso tramite un tubo flessibile avente diametro lungo quasi quanto quello della stessa colonna. Per varie ragioni il tubo deve essere di gomma. Una piccola valvola stringe il tubo in modo tale da fermare la comunicazione tra il recipiente e la colonna e permettendola solo quando necessario. La parte bassa della colonna è progettata per essere implementata nella parte inferiore della base e vengono applicati alla giuntura materiali adatti come il cemento o simili per fissare la colonna alla base. Qui è presente anche una chiusura regolabile che permette lo svuotamento e la pulizia della colonna e del recipiente. La colonna deve essere posta all'interno di un'altra colonna più larga riempita d'acqua in modo da mantenere la temperatura costante.

Accanto alla parte bassa (non è presente nella figura) della colonna è collocata una sorgente luminosa come una lampadina racchiusa in una schermata, appoggiata su un apposito supporto. Tra la lampada e la colonna è presente una cella riempita con un apposito liquido in modo tale da ridurre le possibili correnti  convettive. Subito dietro al tubo, sulla stessa linea della lampada e del contenitore del liquido, è posto un recettore chiuso in una piccola camera che riceve la luce della sorgente attraverso il mezzo dispersivo della colonna.  La luce ricevuta dal sensore viene convertita in corrente elettrica che fluisce verso un indicatore attraverso dei conduttori. Il dispositivo che indica il risultato è un milliamperometro avente un puntatore e la lettura della misurazione è permessa da un  piccolo quadrante.

Inoltre la colonna e la cella sono riempite con dei mezzi dispersivi che hanno delle caratteristiche che facilitano la prova e la rendono più efficiente, come ad esempio la loro bagnabilità. Infatti, unendo queste sostanze con acqua, il materiale da testare riesce a disperdersi molto più rapidamente e la rivelazione di particelle risulta più accurata. Ovviamente, vi possono essere agglomerati di particelle nel caso di risultati erronei.

venerdì 5 maggio 2017

Termini tecnici

- Microns: Micrometro. Unità di misura di lunghezza. Equivale 1x10^-6 m e si indica con il simbolo µm;

- Agglomeration: Addensamento di elementi eterogenei di una o più masse;

- Flocculation: Flocculazione. Processo chimico-fisico conseguente alla coagulazione per il quale le particelle colloidali presenti in una dispersione si uniscono fra loro per mezzo del riscaldamento o per l'aggiunta di opportne sostanze, per dare aggregati di dimensione maggiore che si depositano facilmente; è largamente sfruttato nei processi di depurazione e chiarificazione delle acque.

- Carborundum: carburo di silicio, è un materiale composto da silicio e carbonio legati insieme per formare un materiale ceramico.

- China-Clay: termine utilizzato per indicare il caolino, una roccia sedimentaria composta essenzialmente da caolinite, un minerale di largo utilizzo nella fabbricazione di ceramiche e porcellane. "China" deriva dal fatto che in Cina la caolinite era un materiale assai usato per la realizzazione di ceramiche. Il nome deriva dalla località Kao Ling.

- Felspar: Feldspato. Un minerale presente in tutte le rocce eruttive, costituito da silicati di alluminio, sodio, potassio, calcio e bario, di colore dal bianco al grigio, al giallognolo, al rosa, al rosso, al verde e con durezza inferiore a quella del quarzo; alcuni sono usati come gemme.

Introduzione

In molte operazioni industriali e in alcuni lavori di ricerca, erano richieste informazioni riguardo il numero di particelle presenti nei materiali ridotti in polvere. In particolare venivano utilizzati materiali come l'alluminio, il carburo di silicio, il feldspato, la caolinite, il calcare, la selce e altri minerali. Infatti molti artigiani erano interessati alle dimensioni delle particelle in modo tale da determinare sia la finezza dei materiali ma soprattutto la loro lavorabilità.
A tal proposito venne introdotto un macchinario in grado di determinare la dimensione delle particelle. Lo scopo principale era quello di riuscire a determinare in modo rapido e preciso la dimensione delle particelle dei materiali. Nonostante l'arte di trovare la dimensione delle particelle abbia una nota storia alle spalle e sono conosciute diverse tecniche, spesso risultava essere un processo molto lungo. Infatti, in alcuni casi, ci volevano molti giorni per ultimare le prove e spesso la determinazione delle misure era poco accurata. 

Traduzione Pubblicità

PORTATA

Lo strumento è stato progettato per la determinazione della dimensione delle particelle di raggio compreso tra i 5 e 75 micrometri. Se, comunque, la massima dimensione non è più grande di, per esempio, 20 micrometri, il limite più basso può essere esteso a circa 2 micrometri, purché la temperatura sia controllata regolarmente entro limiti ristretti e ed evitare casi di agglomerato o flocculazione.

APPLICAZIONI

Ossido di alluminio - Carbruro di Silicio - Caolinite - Cemento - Feldspato - Selce - Farina - Calcare - Pirite - Materiali plastici

Rivelatori di particelle moderni

Tutti i rivelatori di particelle moderni forniscono un tipo di risposta elettrico, ovvero l'informazione ricevuta dal rivelatore è trasf...